Libertà

Questo blog vuole essere un'antologia sulla libertà. E' dedicato a tutti coloro che credono che la Libertà sia assolutamente necessaria allo sviluppo della nostra civiltà, tormentata ancora da ogni genere di sopruso, guerre, torture e ingiustizie sociali

martedì 26 ottobre 2010

Haiti

da Repubblica.it
Haiti, 250 le vittime del colera
ma l'epidemia rallenta
Ancora allarme a Port-au-Prince dopo l'ondata di contagi. Oltre tremila ricoverati. I sanitari temono una nuova crisi nelle tendopoli dove gli sfollati del terremoto sono centinaia di migliaia
PORT-AU-PRINCE - Sono 250 le vittime del colera ad Haiti, ma il numero di nuovi casi di infezioni e di decessi è cominciato a diminuire, facendo sperare che l'epidemia sia stata contenuta. I dati forniti dal direttore generale del dipartimento della Sanità di Haiti Gabriel Thimote indicano 33 decessi nelle ultime 24 ore, un dato considerato dalle autorità incoraggiante. Il diffondersi della malattia ''e' limitato a un perimetro ben definito'' nella regione settentrionale del fiume Artibonite e a parte dell'area centrale, ha detto il ministro degli Esteri Marie-Michèle Rey.
Si continua a temere tuttavia che una nuova crisi sanitaria scoppi nelle tendopoli di Port-au-Prince, dove centinaia di migliaia di persone vivono in condizioni estremamente precarie dopo il terremoto di gennaio. Per ora, nella capitale sono stati registrati solo 5 casi. Secondo l'ultimo bollettino ufficiale, sono state inoltre ricoverate 3.115 persone che presentano i sintomi della malattia infettiva di origine intestinale.
Venerdì scorso, il ministero della Sanità ha lanciato un appello alla missione Onu presente nel paese perché si assuma l'incarico di distribuire i medicinali forniti dalle istituzioni internazionali. Il governo canadese ha offerto un ospedale militare, mentre gli stati uniti sono pronti a montare ospedali da campo.

martedì 13 luglio 2010

la paura di essere aggredite

Rapporto di Amnesty International sul Kenya: la paura di essere aggredite rende le donne prigioniere nelle loro case
CS065: 07/07/2010
Mukuru Kwa Njenga, insediamento informale nei pressi dell'area industriale di Nairobi © Amnesty International
Le donne e le ragazze degli insediamenti abitativi precari di Nairobi, la capitale del Kenya, vivono nella costante minaccia di subire violenza sessuale e per questo rinunciano spesso a uscire dalle loro case per usare i servizi igienici e i bagni pubblici. È quanto denunciato oggi da Amnesty International, in un nuovo rapporto intitolato "Sicurezza e dignità negate: la vita delle donne negli insediamenti abitativi precari di Nairobi".
Il rapporto spiega come il mancato inserimento di queste aree nei progetti e nei finanziamenti di sviluppo urbano abbia significato un accesso inadeguato ai servizi igienici, cosa che colpisce in modo particolarmente duro le donne che vi risiedono.
"Queste donne diventano prigioniere nelle loro case durante la notte e talvolta anche prima del tramonto. Poiché necessitano di maggiore riservatezza rispetto agli uomini per andare in bagno o fare una doccia, l'inaccessibilità di questi servizi le pone a rischio di stupro e le costringe a restare intrappolate in casa" - ha dichiarato Godfrey Odongo, ricercatore di Amnesty International sull'Africa orientale. "Il fatto che non siano in grado neanche di accedere ai pochi servizi pubblici igienici esistenti le espone al rischio di malattie".
La situazione è aggravata dall'assenza di forze di polizia negli insediamenti abitativi precari. Quando le donne subiscono violenza, è improbabile che riescano a ottenere giustizia. A Kibera, l'insediamento più grande di Nairobi con un milione di abitanti, non c'è un posto di polizia.
"Avevo sempre sottovalutato la minaccia della violenza. Andavo abitualmente alle latrine, salvo quando si era fatto troppo tardi. Questo fino a due mesi fa quando ho rischiato di essere stuprata" - ha dichiarato Amina, 19 anni, dell'insediamento abitativo precario di Mathare.
Alle 7 di sera, Amina è stata circondata da quattro uomini, che l'hanno picchiata e spogliata. Solo le sue grida, che hanno richiamato l'attenzione dei vicini, hanno scongiurato lo stupro. Sebbene conoscesse uno degli uomini, Amina non lo ha denunciato per timore di ritorsioni.
Nell'impossibilità di lasciare le loro case di una sola stanza dopo il tramonto, molte abitanti degli insediamenti informali ricorrono alle "toilette volanti", buste di plastica che vengono poi lanciate fuori per disfarsi del contenuto. Le precarie condizioni igieniche in cui vivono, dovute anche alla grande quantità di escrementi umani depositati all'aperto a causa dell'inadeguato accesso ai servizi igienici, contribuiscono direttamente all'insorgere di malattie e agli elevati costi delle spese mediche.
Altre donne hanno raccontato ad Amnesty International quanto sia umiliante lavarsi di fronte ai parenti e ai bambini.
Anche alla luce del giorno, i bagni pubblici sono scarsi e molto lontani. Secondo fonti ufficiali, solo il 24 per cento degli abitanti degli insediamenti informali di Nairobi ha accesso a servizi igienici in casa.
Nonostante alcuni elementi positivi, le politiche adottate del Kenya riguardo ai risultati prefissati dagli Obiettivi di sviluppo del millennio non tengono conto delle specifiche necessità delle donne che vanno incontro alla violenza a causa della mancanza di servizi igienici adeguati e non affrontano la mancata applicazione delle direttive che impongono ai proprietari delle case e dei terreni di fornire questi servizi.
"C'è una differenza profonda tra quello che il governo dice di voler fare e quello che succede ogni giorno negli insediamenti abitativi precari" - ha sottolineato Odongo. "Le politiche nazionali del Kenya riconoscono il diritto ai servizi igienici, attraverso leggi e regolamenti in vigore. Tuttavia, a causa di decenni di mancato riconoscimento ufficiale degli insediamenti, in queste aree quelle leggi e quei regolamenti non vengono applicati, permettendo ai proprietari delle case e dei terreni di evitare ogni sanzione per non aver messo a disposizione bagni e docce".
Nonostante le politiche nazionali sulla terra, l'incertezza sui titoli legali costituisce a sua volta un problema perdurante per gli abitanti e fa sì che i proprietari delle case e dei terreni non abbiano alcun incentivo a fornire servizi igienici adeguati e a incrementare le misure di sicurezza.
Amnesty International chiede al governo del Kenya di rendere più vincolanti le norme che impongono ai proprietari di costruire servizi igienici e bagni negli insediamenti, anche attraverso contributi economici ai proprietari non in grado di sostenerne i costi.
Il governo deve inoltre adottare misure immediate per migliorare la sicurezza, l'illuminazione e le attività di polizia e garantire che le autorità competenti agiscano in modo coordinato per migliorare la fornitura di acqua e di servizi igienici negli insediamenti.
Ulteriori informazioni
Entrambi i rapporti fanno parte della campagna globale "Io pretendo dignità", che intende porre fine alle violazioni dei diritti umani che creano e acuiscono la povertà. Nell'ambito di questa campagna, Amnesty International chiede a tutti i governi di porre fine agli sgomberi forzati, garantire eguale accesso ai servizi pubblici per le persone che vivono negli insediamenti abitativi precari e assicurarne la partecipazione attiva alle decisioni riguardanti le loro vite.

giovedì 9 aprile 2009

Diritti delle minoranze Rom

Hillary Clinton difende i diritti delle minoranze rom in Europa

Washington, 9 apr. (Apcom) - Parole di impegno e un appello alla tolleranza sono stati pronunciati da Hillary Clinton in difesa dei diritti delle popolazioni rom in Europa.
Con un messaggio video disponibile sul web il segretario di stato americano ricorda le violenze e le persecuzioni sofferte da queste minoranze: "Molti rom continuano a vivere ai margini della società - spiega Clinton in occasione della Giornata mondiale dei Rom (8-9 aprile) - e molti continuano ad essere vittime di violenze, discriminazioni e altre violazioni dei diritti dell'uomo".
"Troppo spesso non dispongono di documenti di identità che ne indichino la cittadinanza, ciò che impedisce loro di votare, di beneficiare dei servizi sociali, dell'istruzione e di offerte di lavoro che permetterebbero una partecipazione più attiva alla vita del paese in cui abitano", sostiene Clinton nel video disponibile sul sito internet "Dipnote" del Dipartimento di stato.
I governi europei hanno una "responsabilità specifica" di fronte a questa situazione, insiste Clinton nel messaggio: "Ho potuto vedere direttamente la miseria dei Rom, in particolare delle donne e dei bambini, quando ho visitato le comunità rom in Europa centrale e orientale", quando era la First-lady.
Fino a fine giugno, la Serbia presiede il Decennio per l'Integrazione dei Rom (2005-2015), un'iniziativa che raggruppa diversi paesi d'Europa per favorire l'integrazione delle popolazioni rom.
L'8 aprile si celebra in tutto il mondo il Romano Dives, la giornata internazionale della nazione Rom, in ricordo dell'8 aprile 1971 quando a Londra si riunì il primo Congresso internazionale del popolo Rom e si costituì la Romani Union, la prima associazione mondiale dei Rom riconosciuta dall'ONU nel 1979.

martedì 6 gennaio 2009

Bombe su scuole Onu

Gaza.Bombe su scuole Onu, civili disperati: "ci uccidono ovunque"
Cinque palestinesi morti. Unrwa: c'erano le nostre bandiere

Gaza, 6 gen. (Apcom) - La bandiera dell'Onu non sventola più sulla scuola di Asma, al campo profughi palestinese di Shati, nella città di Gaza. L'istituto, che era gestito dall'Unrwa, è stato bombardato stamane dall'aviazione israeliana. Come un altro a Khan Younis. Mahmoud Khalil è rimasto deluso. E terrorizzato.

Cercava un posto sicuro per i suoi cinque figli e alla fine aveva deciso: la scuola gestita dall'Onu, quello era uno dei pochi luoghi che Tsahal avrebbe lasciato intatti nella Striscia di Gaza. Si sbagliava, Khalil. Le bombe israeliane non hanno fatto alcuna distinzione, cinque palestinesi sono morti. "Ci uccidono ovunque. Se possono bombardare le moschee, se possono uccidere i bambini più piccoli, se possono far saltare in aria il nostro parlamento, perché dovrebbero avere cura delle scuole? Non si preoccupano di quello che pensa l'Onu, non si preoccupano di quello che pensa il mondo intero", si è sfogato Khalil.

Tre palestinesi hanno perso la vita nel raid aereo di Tsahal contro la scuola Asma, nel campo profughi di Shati. Un bilancio che sarebbe potuto essere molto più grave. Secondo il portavoce dell'Onu, Adnane Abu Hasna, 450 persone si erano rifugiate nella scuola per sfuggire ai bombardamenti che avevano colpito altri quartieri della città. E a Khan Younis, nel sud della Striscia, un obice ha colpito l'entrata di una seconda scuola uccidendo due persone la cui identità non è stata ancora stabilita, hanno riferito fonti mediche.

Eppure le scuole "erano chiaramente identificate come edifici dell'Onu", ha chiarito il portavoce delle Nazioni Unite, Christopher Gunnes. "L'Unrwa protesta vigorosamente per queste vittime presso le autorità israeliane e chiede l'apertura di un'inchiesta immediata e imparziale".

I bambini di Khalil sono ancora in salvo. "Ma dopo ciò che hanno visto sono terrorizzati", ha spiegato il 38enne meccanico palestinese. "Ci sono state esplosioni vicino alla nostra casa. Ogni cosa è in rovina. Israele ha avvertito di fuggire, di trovare riparo, perché bombarderà le nostre case". Già, fuggire. Ma dove? In altre occasioni, ricorda il Guardian, ci si indirizzava verso il confine, sperando di arrivare sani e salvi. Adesso non si può. Gli abitanti della città di Gaza sono isolati, "la loro casa è diventata la loro prigione, non c'è alcuna via di uscita".

I bambini di Khalil continueranno a nascondersi nelle scuole dell'Onu. Almeno 17 istituti scolastici della regione sono stati trasformati in un riparo di fortuna per oltre 5.000 palestinesi. Ma non c'è alcuna garanzia: nove di queste si trovano al campo profughi di Jabaliya, dove i combattimenti sono particolarmente furiosi. E poi a Rafah, dove l'aviazione israeliana continua a bombardare i tunnel per il contrabbando di armi con l'Egitto. "Metteremo una grande bandiera dell'Onu. Speriamo che Israele la rispetti. Stiamo cercando di contattare le autorità dello stato ebraico per farglielo sapere".
http://notizie.alice.it/notizie/top_news/2009/01_gennaio/06/gaza_bombe_su_scuole_onu_civili_disperati_ci_uccidono_ovunque,17457752.html




lunedì 5 gennaio 2009

Crisi umanitaria a Gaza

Cresce la preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, isolata da giorni, senza acqua, elettricità e generi alimentari. Medici senza Frontiere spiega ha lanciato un appello urgente per medici specializzati in chirurgia vascolare. Save the children denuncia che le violenze hanno finora causato la morte di almeno 87 bambini e che le famiglie devono fare i conti con la mancanza di cibo, acqua potabile, elettricità e riscaldamento, con rischi di ipotermia soprattutto per i neonati. L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Antonio Guterres ha lanciato un appello per ricordare il diritto universale di chi fugge dalla guerra e cerca rifugio in altri Stati, e ha richiamato i Paesi confinanti al dovere di garantire l'ingresso sul proprio territorio in sicurezza ai civili in fuga. Il mondo arabo si mobilita: l'Iran ha chiesto all'Egitto di aprire un ospedale da campo sul suo territorio vicino alla Striscia di Gaza. La regina Rania di Giordania ha sollecitato i governi a rispondere all'appello dell'agenzia Onu per l'aiuto ai rifugiati palestinesi (Unrwa), che ha chiesto 34 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati della popolazione di Gaza.

lunedì 29 dicembre 2008

Il massacro di gaza

Gaza, continua l'offensiva di IsraeleI medici: 331 morti e 250 feriti graviL'aviazione israeliana ha lanciato decine di raid aerei sulla Striscia durante la notte. Tra le vittime anche sei bambini palestinesi. Ferito il caporale Gilad Shalit, ostaggio dei miliziani di Hamas dal giugno 2006. Una vittima israeliana per un razzo sulla cittadina di Ashkelon. Secondo fonti mediche palestinesi almeno 1400 persone sono state ferite nei raid e di queste circa 800 sono state ricoverate. L'esercito israeliano ha dichiarato "zona militare chiusa" l'area attorno al confine con la Striscia di Gaza.
11:43 Gaza, secondo fonti mediche 331 morti e 250 feriti gravi
Sono 331 i palestinesi rimasti finora uccisi negli attacchi israeliani su Gaza, giunti ormai al terzo giorno. Lo ha dichiarato Mùawia Hassanein, capo dei servizi sanitari della Striscia, aggiungendo che vi sono 250 feriti in condizioni gravi che necessitano cure urgenti in ospedali in Egitto o in Israele. Almeno 1400 persone sono state ferite nei raid e di queste circa 800 sono state ricoverate, anche se ormai mancano i posti letto.
11:38 Gaza, blitz di commando israeliani
Piccole unità di commando israeliane hanno cominciato a operare dentro la striscia di Gaza attuando rapidi raid prima di allontanarsi, secondo il sito internet israeliano di intelligence Debka, che cita fonti militari. I Rambo israeliani sono sbucati in posti di comando di Hamas, colpendo inoltre vie di comunicazione e gruppi di miliziani impegnati a lanciare razzi contro Israele. Il compito di queste unità scelte, afferma Debka, è duplice: marcare obiettivi chiave per successivi attacchi aerei e spianare la strada a una prossima vasta incursione di mezzi blindati.
11:22 Gaza, oltre 20 razzi sparati dalla Striscia
Sono oltre 20 i razzi sparati oggi dalla Striscia di Gaza sul Neghev israeliano. I miliziani palestinesi hanno indirizzato i loro colpi sulle città israeliane di Ashqelon, Sderot e Netivot, che sono state centrate a ripetizione. Nella città di Beer Sheva il municipio ha ordinato l'apertura dei rifugi. Il bilancio è di un israeliano ucciso e di una ventina di feriti. I campi agricoli israeliani vicini alla striscia di Gaza (dove spesso esplodono colpi di mortaio) sono stati proclamati "zona militare chiusa".
11:08 Barak: "Israele impegnata in guerra senza quartiere"
Israele e' in una ''guerra senza quartiere contro Hamas''. E' quanto ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak. ''Non abbiamo nulla contro gli abitanti di Gaza, ma siamo impegnati in una guerra senza quartiere contro Hamas e i suoi mandatari'', ha affermato.
11:06 Bagdad, manifestazione contro attacco israeliano
Circa un migliaio di iracheni sciiti hanno manifestato a Bagdad contro i raid israeliani. I dimostranti, seguaci del leader religioso radicale Moqtada Al Sadr hanno cantato slogan antiamericane e bruciato bandiere israeliane e Usa. Anche il partito del premier iracheno Nouri al-Maliki ha diffuso un documento di condanna dell'attacco israeliano e ha invitato i Paesi islamici a rompere le relazioni con israele.
10:57 Barak a Knesset: "Operazione estesa secondo necessità"
La operazione "Piombo Fuso" in corso sulla Striscia di Gaza "sarà estesa e approfondita, secondo le necessità", ha detto alla Knesset (parlamento) il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak. Nel suo intervento Barak ha ribadito che Israele si prefigge di "assestare un duro colpo a Hamas" mentre cerca di non colpire gli abitanti di Gaza, che, ha detto, "non rappresentano un obiettivo di alcun tipo". Per questa ragione, ha detto, Israele ha autorizzato il trasferimento a Gaza di aiuti umanitari.
10:47 Caritas: "Basta bombardamenti, troppe vittime innocenti"
''Bisogna assolutamente che cessino i bombardamenti, perché sono già troppe le vittime innocenti. Noi condanniamo ogni violenza: i razzi lanciati dalla striscia di Gaza, ma anche gli attuali bombardamenti. Così vi saranno solo ulteriori spirali di violenza. Ci addolora che ancora una volta l'unico linguaggio sia quello delle armi''. Questo l'appello alla comunità internazionale del Direttore di Caritas Gerusalemme, Claudette Habbash. Anche padre Firas, parroco di Aboud, vicino a Ramallah, conferma che la tensione è altissima.
10:01 Gaza, Israele decreta zona militare chiusa presso Sderot
L'esercito israeliano ha dichiarato "zona militare chiusa" l'area attorno al confine con la Striscia di Gaza. Lo ha riferito un portavoce di Tsahal, secondo il quale la mossa prevede la chiusura al traffico di tutte le strade della zona (con la sola eccezione dei residenti). In passato, iniziative di questo genere sono state prese in vista dell'avvio di operazioni militari di terra. Nel frattempo nel Neghev occidentale continuano ad esplodere razzi palestinesi.
09:51 Israele apre valico Kerem Shalom per aiuti verso Gaza
Le autorità israeliane hanno disposto l'apertura temporanea del valico di Kerem Shalom per consentire il passaggio di rifornimenti destinati alla popolazione della Striscia di Gaza, colpita dai bombardamenti israeliani. Lo ha riferito un portavoce dell'esercito israeliano, Peter Lerner, secondo il quale il confine è stato riaperto per far transitare un'ottantina di camion che trasportavano cibo e medicinali. I valichi di Karni e Nahal Oz, nel nord del territorio controllato da Hamas, rimarranno, invece, chiusi contrariamente a quanto previsto.
09:36 Ashkelon, missile ha centrato un cantiere della città.
Il missile che ha colpito stammane la città di Ashkelon, ha centrato un cantiere della città. La maggior parte dei feriti, in tutto 14, sono lavoratori provenienti da Manda, un villaggio della Galilea. Cinque di loro sono gravi, quattro hanno ferite modeste; lievi i rimanenti cinque. Sono almeno nove i razzi caduti stamane su Israele: cinque hanno colpito Ashkelon, gli altri quattro diverse città del Negev occidentale. Nessuna vittima o danno è stato registrato nelle altre località. Ieri sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza in tutto una quarantina di razzi su Israele.
09:22 Ancora razzi sulle città israeliane di Ashkelon e di Sderot
Proseguono le esplosioni di razzi nelle città israeliane di Ashkelon e di Sderot. Lo riferisce la radio militare. Nel frattempo si è appreso che l'israeliano rimasto ucciso nel primo attacco palestinese ad Ashqelon è un manovale beduino, originario del Neghev. Due giorni fa un altro israeliano era stato ucciso dalla esplosione di un razzo a Netivot, nel Neghev.
09:15 Agenzia Onu, almeno 51 civili tra le vittime
Sono almeno 51 i civili morti nei due giorni di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. E' la stima dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'Aiuto ai rifugiati palestinesi (Unrwa), basata sulle visite condotte dal personale Onu negli ospedali e nei centri medici nel territorio palestinese controllato da Hamas. Secondo il portavoce dell'Unrwa, Christopher Gunness, si tratta di un bilancio "certamente" destinato a salire. Secondo fonti palestinesi sono in tutto 310 le vittime dei raid israeliani; 1.400 i feriti.
08:59 Gaza, colpito ufficio del leader di Hamas Haniyeh
L'ufficio del leader di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh è stato colpito la scorsa notte dall'aviazione israeliana. Lo riferisce il portavoce militare. Nella nottata l'aviazione e la marina militare hanno colpito anche altri obiettivi di Hamas, ha aggiunto il portavoce, fra cui laboratori utilizzati per la produzione di armi e di esplosivi.In una intervista alla radio militare il viceministro della difesa Matan Vilnay ha escluso che Israele abbia ieri tentato di uccidere Haniyeh. "Se avessimo voluto eliminarlo, lo avremmo fatto" ha osservato.
08:49 Ashkelon, un morto e 15 feriti
Un israeliano ucciso ed almeno quindici feriti: questo il primo bilancio della esplosione di un razzo palestinese di tipo Grad ad Ashkelon sparato da Gaza. Lo ha riferito la radio militare.
08:41 Razzo palestinese colpisce Ashkelon. Ucciso un israeliano
Un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza è esploso nel centro della città israeliana di Ashkelon, dove avrebbe ucciso una persona. Ci sarebbero anche alcuni feriti. Secondo le prime informazioni, almeno un ferito è grave e diverse persone sono in stato di shock. In mattinata altri razzi sono stati sparati da Gaza verso insediamenti agricoli nel Neghev occidentale. Questi attacchi non hanno però provocato vittime.
08:31 Barak: nessun nesso con insediamento Obama ed elezioni in Israele
Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha negato che la cosiddetta 'Operazione Piombo Fuso', sia stata decisa per risolvere il problema Gaza prima dell'insediamento alla Casa Bianca del nuovo presidente Usa Barak Obama, previsto per il 20 gennaio, e prima delle elezioni israeliane, in programma per febbraio. "Chi fa un simile ragionamento sbaglia", ha detto. In un'altra intervista a Fox News, Barak ieri ha non ha escluso che ai raid aerei di ieri possa seguire un'offensiva di terra, se questa dovesse essere necessaria.
08:29 Nasrallah mobilita Hezbollah nel sud del Libano
I combattenti del movimento sciita libanese Hezbollah sono stati messi in allerta nel sud del Libano. Lo ha detto stasera a Beirut il leader di Hezbollah, il sayyed Hassan Nasrallah, parlando in collegamento video a centinaia di persone riunite nella periferia meridionale della capitale libanese, tradizionale roccaforte del movimento sciita.
08:28 Obama parla con Rice e segue situazione
Il presidente eletto Usa Barack Obama ha parlato al telefono per otto minuti con il segretario di stato Condoleezza Rice della situazione a Gaza e in Asia del sud. Lo ha reso noto un suo consigliere all'agenzia France Presse. Obama, secondo il suo portavoce per le questione di sicurezza nazionale, Brooke Anderson, "sorveglia da vicino gli avvenimenti mondiali, compresa la situazione a Gaza".
08:27 Barak a Bbc: "Non avevamo altra scelta"
Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha detto che Israele ha fatto il possibile per evitare la nuova offensiva scatenata ieri contro la Striscia di Gaza ma che l'atteggiamento di Hamas non ha lasciato alternative. "Hamas ha violato ripetutamente la tregua, li abbiamo avvertiti più volte attraverso vari canali e alla fine non ci hanno lasciato scelta", ha detto il ministro della difesa in una intervista alla rete televisiva britannica BBC World.
08:25 Abu Mazen: si sarebbe potuto evitare il massacro di Gaza
Se le fazioni palestinesi avessero continuato il dialogo, si sarebbe potuto evitare il massacro di Gaza. Lo ha affermato il presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen), in una conferenza stampa al Cairo con il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Abul Gheit.
08:24 Israele richiama i riservisti
Il governo israeliano ha autorizzato oggi il richiamo alle armi di 6.500 riservisti, sia di unità combattenti sia della protezione civile. Lo ha riferito oggi a Gerusalemme una fonte governativa a conclusione della riunione del consiglio dei ministri. In precedenza il ministro della difesa Ehud Barak non aveva escluso la possibilità di un'operazione di terra, oltre a quella dell'aviazione in corso da ieri, contro Hamas.
08:24 Hamas minaccia di uccidere esponenti del governo israeliano
In ritorsione agli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza che in due giorni hanno causato quasi 300 morti, Hamas minaccia di uccidere esponenti del governo israeliano. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz nel suo sito internet. Fatah Hamad, un alto dirigente del movimento islamico palestinese, ha dichiarato che ad essere presi di mira per primi saranno il ministro degli esteri Tzipi Livni e quello della difesa Ehud Barak.
08:23 Cina: "Scioccata e seriamente preoccupata per operazioni militari"
La Cina "è scioccata e seriamente preoccupata per le operazioni militari in corso a Gaza, che hanno causato un gran numero di morti e feriti - afferma il vicepremier cinese Li Keqiang in un comunicato -, e chiede con forza che le parti in causa cessino immediatamente le loro operazioni militari ed adottino misure realistiche per smorzare le tensioni a Gaza".
08:21 Papa: "Addolorato per morti e feriti"
La "Terrasanta...è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza". Lo ha rilevato il Papa dopo l'Angelus, dicendosi "profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e rappresaglie. La patria terrena di Gesù - ha aggiunto - non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue".
08:20 Gaza, bombardato ministero dell'Iterno di Hamas
L'aviazione israeliana ha bombardato la sede del ministero dell'Interno di Hamas a Gaza. Lo hanno riferito fonti vicine al movimento palestinese. Se confermato, si tratterebbe del primo attacco diretto contro un edificio del governo dall'inizio dell'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza.
08:18 Onu, Ban Ki-moon in contatto con Olmert e leader arabi
Dopo l'appello alla fine delle violenze nella Striscia di Gaza lanciato dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha avuto contatti telefonici con il premier israeliano Ehud Olmert, con i presidenti palestinese, Abu Mazen, egiziano, Hosni Mubarak, siriano, Bashar al-Assad, e con altri leader arabi. Il numero uno del Palazzo di Vetro si è anche consultato con il 'Quartetto di Madrid', i mediatori mediorientali di Ue, Usa, Onu e Russia.
08:17 Onu, Israele consente il transito di aiuti umanitari
Israele, aggiunge l'agenzia delle nazioni unite Ocha, ha consentito ieri, attraverso il valico di Kerem Shalom, il passaggio di 21 autocarri con aiuti umanitari: sette carichi di farmaci e materiale sanitario e 14 con grano e farina. Ocha tuttavia sottolinea che l'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che assiste centinaia di migliaia di profughi palestinesi, continua a non avere scorte di grano nei suoi magazzini di Gaza.
08:15 Onu: 280 morti e 900 feriti
Le Nazioni unite stamane a Gerusalemme hanno diffuso, con un comunicato del portavoce di Ocha (united nations office for the coordination of humanitarian affairs), un primo bilancio ufficiale delle vittime civili palestinesi dei bombardamenti aerei israeliani, aggiornato alle ore 16 di ieri. Ocha riferisce che su 280 morti (in buona parte agenti della polizia civile), 20 sono bambini e 69 adulti, tra i quali 9 donne. I feriti sono almeno 900, dei quali 115 in condizioni critiche.
08:13 Gaza, colpita l'università islamica
I jet israeliani hanno colpito nelle ultime ore l'università islamica di gaza. Bersagliato anche un edificio governativo, centri chiave del potere di Hamas nella Striscia.
08:12 Gaza, rimasto ferito nei raid anche il caporale Gilad Shalit
Il caporale Gilad Shalit, ostaggio dei Miliziani palestinesi della striscia di gaza dal giugno 2006, sarebbe rimasto ferito durante uno dei raid dell'aviazione israeliana su Gaza. Lo ha riferito oggi la radio militare israeliana, citando una fonte di Hamas, secondo quanto riporta il sito web del quotidiano Hàaretz. La fonte ha detto anche che Hamas intende comunque proteggere il caporale israeliano.
08:10 Gaza, decine di raid aerei nella notte
L'aviazione israeliana ha lanciato decine di raid aerei sulla Striscia di Gaza durante la notte, uccidendo sette palestinesi, tra i quali sei bambini. Lo affermano fonti ospedaliere. Tra le vittime quattro bimbe di età comprese tra 1 e 12 anni che facevano parte di una stessa famiglia e abitavano presso la moschea della città di Jabaliya, obiettivo di uno dei raid.