Libertà

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mercoledì 4 giugno 2008

Istat e povertà

Istat, povertà 'stabile' al 13,1%
Ma al Sud va sempre peggio
Migliora invece la situazione degli anziani, sia soli che in coppia
Al Nord in difficoltà famiglie giovani e lavoratori dipendenti


ROMA - Nessun cambiamento sul fronte della povertà: l'annuale rilevazione dell'Istat ha riscontrato 2.585.000 famiglie in condizione di indigenza, pari all'11,1%. Nel 2004 erano l'11,7%, una differenza che viene giudicata "statisticamente irrilevante". Le persone che vivono in condizione di povertà sono complessivamente 7.577.000, pari al 13,1% della popolazione. Si avverte solo qualche miglioramente per quel che riguarda gli anziani, soli o in coppia, ma al Sud l'Istat ha invece riscontrato un ulteriore peggioramento: l'incidenza della povertà nelle famiglie con un elevato numero di componenti è passata infatti dal 36,4% del 2004 al 42,9%.

Il fatto che la situazione in Italia rimanga nel complesso inalterata tutto sommato da anni, ha ricordato l'Istat, è stato giudicato come un dato "inquietante" dal presidente della commissione parlamentare sulla povertà Giancarlo Rovati.

Gli anziani vivono un po' meglio. Il miglioramento della situazione degli anziani è generalizzato, e si riscontra in misura maggiore al Centro, dove le famiglie con almeno una persona ultrasessantacinquenne in condizione di povertà sono l'8% del totale, percentuale inferiore all'11,2% del 2004. Migliora anche la situazione delle famiglie con a capo una donna anziana: l'incidenza della povertà passa dall'8,8% al 6,5%.

Al Sud i più poveri del Paese. Mentre al Sud va sempre male, anzi peggio. "Al Sud non solo ci sono più poveri, ma vivono anche peggio rispetto alle altre aree del Paese", spiega la ricercatrice dell'Istat Nicoletta Pannuzi. Al Sud, insomma, i poveri oltre ad essere più numerosi sono anche più poveri: infatti l'intensità della povertà raggiunge il 22,7%, rispetto al 17,5% e al 18,9% nel Nord e nel Centro. Al Mezzogiorno risiedono i tre quarti delle famiglie che l'Istat definisce come "sicuramente povere", corrispondenti al 5,1% del totale, con livelli di spesa mensile inferiori di oltre il 20% alla linea standard.

http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/economia/istat-poverta/istat-poverta/istat-poverta.html

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